lunedì 18 maggio 2020

Dove sono gli eroi quando servono?




Tratto sempre dal libro di David Icke: "Il risveglio del leone. Umanità mai più in ginocchio". 
Parte II (Qui la Parte I)




Quando esco a passeggiare, spesso ascolto la musica di Bonnie Tyler. Tra tutte le canzoni che ha interpretato ce n'é una che si intitola: Holding out for a hero (Alla ricerca di un eroe). Il ritornello dice: "Ho bisogno di un eroe, sono alla ricerca di un eroe fino alla fine della notte". E' un brano bellissimo, ma ogni volta che lo ascolto mi viene in mente la più grande minaccia alla libertà umana: la popolazione va alla ricerca di un eroe. Quando lo facciamo, la "fine della notte" si presenta come un teppista in uniforme che bussa alla tua porta e ti chiede i documenti. Di eroi neanche l'ombra. Ecco come il dizionario definisce il termine di eroe:
1. Nella mitologia e nelle leggende, un uomo, spesso di stirpe divina, dotato di grande forza e coraggio, celebrato per le sue audaci imprese e favorito dagli dei.
2. Una persona divenuta celebre per aver compiuto gesta di coraggio o caratterizzate da una nobiltà di intenti, e specialmente che ha messo a repentaglio o sacrificato la propria vita.
Be', questo è ciò che riporta il dizionario, ma vorrei offrire un'altra definizione di "eroe". Siete voi. Sì quel piccolo VOI che si chiede: "Cosa posso fare?". Potenzialmente siamo tutti noi. Apparteniamo a una stirpe divina, poiché noi siamo Uno; siamo dotati di grande forza e coraggio che aspettano solo di essere attivati; e possiamo dedicare completamente noi stessi ad azioni caratterizzate da "nobiltà di intenti". Basta scegliere di farlo. 
Perché l'eroe deve sempre essere qualcun'altro? Il famoso "Tank Man" (L'uomo del carrarmato, il rivoltoso sconosciuto) ... dimostrò simbolicamente (e per alcuni minuti anche letteralmente) cosa può essere fatto quando abbiamo il coraggio di dire "No. Basta". Ma quello era un uomo soltanto, e ci saranno sempre uomini e donne che prenderanno posizione per ciò in cui credono, indipendentemente dalle conseguenze. La Coscienza non china il capo davanti alle conseguenze, perché esse non fanno parte dello stesso processo percettivo. Tutto ciò che conta è fare la cosa giusta. Quando lasciamo che in queste circostanze entrino in gioco le conseguenze, la libertà ne risulta sempre perdente, ogni volta. "Io farei quello che è giusto... ma..." Quel "ma" mette il potere nelle mani di coloro che ci stanno schiavizzando. BASTA CON I DANNATI "MA", BASTA CON LE DANNATE

La danza della non obbedienza




I passi che seguono sono estratti dal libro di David Icke: 

"Il risveglio del leone. Umanità mai più in ginocchio". 
In questo momento storico, forse ciò che dice David è proprio quello che ci serve per non soccombere e per emergere. (Qui la parte II) 



NIENTE SOMMOSSE, NIENTE VIOLENZA
Il sistema vuole che reagiamo alle ingiustizie insorgendo, e molti cadono nel tranello. Per introdurre nel mondo uno stato di polizia a tutti gli effetti occorre una scusa, e coloro che disperati organizzano rivolte (invariabilmente istigati da agenti provocatori) sono soltanto il pretesto che il sistema va cercando. ...
Dietro le quinte. pronti a intervenire, ci sono già gli agenti provocatori, e gli "idioti vantaggiosi", istruiti per dare il via ai tumulti e alle sommosse civili che stupidamente si pensa servano a sfidare l'ordine esistente. Ma l'ordine esistente è stato creato dalla stessa rete di famiglie degli illuminati che cercano di creare il "nuovo ordine". Come sempre per ottenerlo hanno bisogno della nostra cooperazione. Chi sceglierà di insorgere per reagire a ciò che sta accadendo e incoraggerà anche altri a farlo, cadrà dritto dritto nella trappola appositamente preparata. Fate in modo che tutti lo sappiano e non abbiano dubbi in proposito. Gli agenti provocatori del governo e dell'esercito ne sono già al corrente; gli idioti vantaggiosi no, ma è ormai tempo che se ne rendano conto. Scontri e tumulti cui vogliono assistere - il caos - verranno istigati tramite l'insediamento di uno stato di polizia con coprifuoco, incarcerazioni senza processo, esercito nelle strade e l'attivazione di campi di concentramento per "dissidenti", di cui io e molti altri già da lungo tempo abbiamo predetto l'avvento. L'unico modo per fermare tutto questo consiste nel non reagire come essi vogliono che facciamo, con violenza e ostilità sia verso lo Stato che nei confronti gli uni con gli altri. Quante rivoluzioni