lunedì 1 giugno 2020

Anche loro sono pecore di qualcuno

Giusepper Carosi: Pastore con gregge - olio su cartone 14x20 cm
Sempre più pazzi e spudoratamente crudeli questi governi (o meglio i loro burattinai): come fanno ad emanare decreti così allucinanti senza avere alcun rimorso? Sembra un incubo. Vogliono uccidere piano piano i ragazzi sia fisicamente (mascherine obbligatorie) sia socialmente e dal punto di vista umano (distanza sociale). 
C'è come la sensazione che questo covid sia un progetto, e se si prova ad immaginare il futuro, impostato secondo questo virus, per quelli che sopravvivono a questi attacchi, sarà orrendo. 
Un mondo fatto di persone malate e senza diritto di parola (le mascherine obbligatorie, i vaccini obbligatori servono a proprio a questo). Ma dove sono i medici??? 
Vogliono un mondo di individui separati, controllati, diffidenti, incapaci di collaborazione, di aiuto reciproco, di contatto affettivo e fisico (niente più abbracci, niente più coccole, niente più gesti affettuosi); e a tutto questo, già vogliono abituarli fin da piccoli, coi braccialetti sociali (ora con la luce, ma chissà, magari i modelli più avanzati avranno pure la scossa). 
L'addestramento alla distanza sociale serve a questo. Ma dove sono gli psicologi???
La distanza sociale forse serve anche a qualcos'altro, ad esempio per il riconoscimento facciale, la misurazione della temperatura e l'individuazione delle persone con sistemi di videocamere che stanno montando dappertutto, proprio come in cina. 
Ora forse si può cominciare a capire il perché hanno importato e continuano ad importare migliaia di ragazzi africani: per poterli sostituire ai nostri. 
Bisogna sperare solo in un ripensamento di coloro che hanno ideato tutto questo, o ad un ripensamento dei governi con il loro rifiuto di aderire a questo orribile progetto; oppure, ancora, sperare in un ribaltamento ad alti livelli dei poteri che hanno organizzato tutto ciò o forse, infine, bisogna sperare solo in noi stessi. 
Ma la gente deve rifiutare ciò che ritiene un male, un pericolo, o ciò che ritiene ingiusto per sé, per la propria famiglia e per la propria comunità. 
Forse solo se si lotta e si combatte tutti uniti: le famiglie, le comunità, i sindaci, le forze dell'ordine, i medici, i magistrati, gli insegnati... si potrà ottenere qualcosa. 
Forse si potrebbe ottenere di più con una resistenza pacifica ma determinata, flessibile ma ferma su alcuni punti importanti; resistenza portata avanti da un popolo tutto unito al di sopra delle divisioni. E, cosa più importante, non bisognerà seguire più alcun politico o imbonitore perché tutti... tutti hanno tradito. 
E' difficile immaginare altre soluzioni o altro in cui sperare; sappiamo solo che per raggiungere una tale consapevolezza, tutti - come dice spesso Mauro Biglino,
 - non dovremmo essere pecore, ma diventare pastori di noi stessi; e non ci si riferisce solo al popolo ma anche ai governi, ai politici, ai giornalisti, ai più alti in grado delle forze dell'ordine, dei militari, della magistratura, della sanità, della finanza ecc. perché anche loro sono pecore di qualcuno. 

Riflessioni ispirate dai fatti d'attualità e dalle conferenze e letture delle opere di Mauro Biglino




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