martedì 15 ottobre 2019

Vi sono incontri nei quali si direbbe che il destino faccia segno

In questo brano l'autore parla degli "incontri d'amore"; esso è stato tratto da un opera ormai quasi introvabile. Si tratta di una trilogia: "Saper Amare", "Saper Soffrire" e "Saper Credere" opera scritta tra il 1940 e il 1946 da Nino Salvaneschi un'autore che, a seguito della sua avvenuta cecità, amava definirsi: "... il cantastorie cieco all'angolo della via, incontrato per caso ... che ha cercato di trasfondere la fraterna tenerezza del suo vecchio cuore di viandante dalle molte strade"
da "camminanelsole.com"
Incontri nei quali si direbbe che il destino faccia segno e la felicità chiami per nome. Affinità che si cercano e non si trovano. E la speranza veglia. 
Incontri che attendono un giuramento. E la nebbia li ricopre e la lontananza li dissolve. Qualche volta le anime hanno appena avuto il tempo di abbozzare un sogno, di accennare un motivo. Ma presto o l'una o l'altra avverte che l'armonia rimarrà incompiuta. 
Altre volte invece l'incontro può superare il primo tempo dell'amore ma poi svaporare al sole della realtà. Eppure dopo anni e anni, si può custodire un sogno nell'anima e una nota nel cuore. 
Incontri che sono boccioli senza primavera. Forse il destino faceva segno. Forse la felicità chiamava per nome e invece dopo l'ultimo addio ognuno è andato per la propria via. 
E vi sono incontri che non si accordano nel tempo. Talvolta ci si trova troppo presto. Talaltra troppo tardi. Si direbbe che il destino si diverta a scombinare, date e circostanze, tempi ed età, e poi rida dell'imbarazzo. 
E la felicità rimane un sogno che l'anima accarezza. Ma un giorno la nostalgia culla tutti questi incontri per una speranza nuova. 
pag.80

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