In questo brano l'autore parla degli "incontri d'amore"; esso è stato tratto da un opera ormai quasi introvabile. Si tratta di una trilogia: "Saper Amare", "Saper Soffrire" e "Saper Credere" opera scritta tra il 1940 e il 1946 da Nino Salvaneschi un'autore che, a seguito della sua avvenuta cecità, amava definirsi: "... il cantastorie cieco all'angolo della via, incontrato per caso ... che ha cercato di trasfondere la fraterna tenerezza del suo vecchio cuore di viandante dalle molte strade"
da "camminanelsole.com" |
Incontri che attendono un giuramento. E la nebbia li ricopre e la lontananza li dissolve. Qualche volta le anime hanno appena avuto il tempo di abbozzare un sogno, di accennare un motivo. Ma presto o l'una o l'altra avverte che l'armonia rimarrà incompiuta.
Altre volte invece l'incontro può superare il primo tempo dell'amore ma poi svaporare al sole della realtà. Eppure dopo anni e anni, si può custodire un sogno nell'anima e una nota nel cuore.
Incontri che sono boccioli senza primavera. Forse il destino faceva segno. Forse la felicità chiamava per nome e invece dopo l'ultimo addio ognuno è andato per la propria via.
E vi sono incontri che non si accordano nel tempo. Talvolta ci si trova troppo presto. Talaltra troppo tardi. Si direbbe che il destino si diverta a scombinare, date e circostanze, tempi ed età, e poi rida dell'imbarazzo.
E la felicità rimane un sogno che l'anima accarezza. Ma un giorno la nostalgia culla tutti questi incontri per una speranza nuova.
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